San Francesco d'Assisi e la sua predica agli uccelli
Il patrono degli animali, San Francesco d'Assisi , instaurò legami d'amore con tutti i tipi di creature del regno animale. Tuttavia, San Francesco aveva un rapporto speciale con gli uccelli, che spesso lo seguivano e si posavano sulle sue spalle, braccia o mani mentre pregato o fatto un giro fuori. Gli uccelli spesso simboleggiano la libertà spirituale e la crescita, quindi alcuni credenti pensano che il miracolo degli uccelli che ascoltano attentamente il messaggio di Francesco è stato inviato da Dio per incoraggiare Francesco e i suoi confratelli a continuare la loro opera predicando il Vangelo messaggio di Gesù Cristo, che si concentra su come le persone possono diventare spiritualmente libere e avvicinarsi a Dio. Ecco la storia del famoso sermone sugli uccelli che Francesco pronunciò un giorno:
Uno stormo di uccelli si raduna
Mentre Francesco e alcuni compagni stavano viaggiando attraverso la Valle Spoletina in Italia, Francesco notò che un enorme stormo di uccelli si era raccolto in alcuni alberi accanto a un campo. Francis notò che gli uccelli lo osservavano come se si aspettassero qualcosa. Ispirato da spirito Santo , decise di predicare un sermone sull'amore di Dio per loro.
Francesco parla agli uccelli dell'amore di Dio
Francesco si avvicinò a un punto accanto agli alberi e iniziò un sermone improvvisato, riferì i monaci che stavano viaggiando con Francesco e annotò ciò che disse Francesco. Il loro rapporto è stato successivamente pubblicato nell'antico libroI Fiorellini di San Francesco.
«Mie dolci sorelline, uccelli del cielo», disse Francesco, «siete legate al cielo, a Dio, vostro Creatore. In ogni battito delle tue ali e in ogni nota dei tuoi canti, lodalo. Ti ha dato il più grande dei doni, la libertà dell'aria. Non semini né mieti, ma Dio ti provvede il cibo più delizioso, fiumi e laghi per dissetarti, montagne e valli per la tua casa, alberi alti per costruire i tuoi nidi e le vesti più belle: un cambiamento di piume con ogni stagione. Tu e la tua specie siete stati preservati nell'Arca di Noè. Chiaramente, il nostro Creatore vi ama teneramente, poiché vi fa doni così abbondanti. Badate dunque, mie sorelline, al peccato dell'ingratitudine, e cantate sempre lodi a Dio».
I monaci che hanno registrato il sermone di Francesco agli uccelli hanno scritto che gli uccelli hanno ascoltato attentamente tutto ciò che Francesco aveva da dire:
«Mentre Francesco diceva queste parole, tutti quegli uccelli cominciarono ad aprire il becco, e ad allungare il collo, e spiegare le ali, e piegare il capo riverentemente verso la terra, e con atti e canti mostrarono che il santo padre [Francesco ] ha dato loro un grande piacere.'
Francesco benedice gli uccelli
Francesco 'si rallegrò' della risposta degli uccelli, scrissero i monaci, e
'si meravigliò molto di una tale moltitudine di uccelli e della loro bellezza e della loro attenzione e mansuetudine, e devotamente ringraziò Dio per loro.'
Gli uccelli rimasero attentamente raccolti intorno a Francesco, si narra, finché non li benedisse e volarono via, alcuni diretti a nord, altri a sud, alcuni a est e alcuni a ovest, uscendo in tutto indicazioni come se fossero in cammino per portare ad altre creature la buona novella dell'amore di Dio che avevano appena udito.